Legambiente e Fiab ribadiscono con fermezza che la Ciclovia Tirrenica non deve passare dal cosiddetto Vialone, cioè dal percorso retrodunale tra Viareggio e Marina di Torre del Lago, ma deve seguire il tracciato più interno attiguo a Viale dei Tigli.
Sia Legambiente, che ha redatto il progetto di studio iniziale sulla Ciclovia Tirrenica, che FIAB, che fa parte, insieme alla Regioni Liguria, Toscana e Lazio, del Gruppo Tecnico che si occupa della definizione del tracciato della Ciclovia, ritengono il percorso lungo Viale dei Tigli la scelta migliore in assoluto, perché garantirebbe il giusto equilibrio tra la necessità di realizzare una ciclovia di qualità, che si integra con le realtà economiche e sociali del territorio attraversato, garantendo ottimi requisiti di attrattività e fruibilità, e la necessità di tutelare un’area di grande pregio ambientale, ma caratterizzata da un elevato livello di fragilità, quale è la Macchia Lucchese.
“La Ciclovia Tirrenica è un percorso cicloturistico di interesse nazionale, di grande attrattività e con enormi potenzialità economiche per il territorio” dichiarano Riccardo Cecchini, Presidente di Legambiente Versilia, e Fabio Tognetti, responsabile Mobilità di Legambiente Toscana. “Una volta completato, permetterà di raggiungere Roma in bicicletta partendo dalla Francia e attraversando luoghi di rara bellezza e di grande interesse naturalistico, storico e culturale. Il tracciato che sarà realizzato all’interno del territorio comunale di Viareggio dovrà quindi essere progettato con la massima cura, bilanciando con attenzione gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente, alle caratteristiche dell’opera (economicità, qualità e fruibilità del percorso) e alle ricadute potenziali sull’economia locale. E il tracciato ottimale per la Ciclovia Tirrenica, tra Viareggio e Torre del Lago, non può che essere il percorso lungo Viale dei Tigli, peraltro già esistente, mentre sono da escludersi le ipotesi di percorsi retrodunali, che attraversino la Riserva Naturale della Lecciona (nel Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli), lungo il sentiero sterrato noto a livello locale con il nome di Vialone.
Una scelta, quest’ultima, che presenterebbe fortissime criticità ambientali e, oltretutto, sarebbe molto più costosa.” Infatti, continuano Cecchini e Tognetti “l’area della Lecciona rappresenta uno degli ambienti costieri meglio conservati del Parco MSRM e di tutta la costa toscana, ecosistema che è sempre più raro e minacciato in tutta la regione mediterranea. L’eccellenza degli habitat qui rappresentati e la eccezionalità delle specie ivi presenti, tanto da essere tutelati a livello europeo in quanto sito incluso nella rete Natura 2000, ne sconsigliano l’utilizzo per scopi che non siano quelli della conservazione.”
Dello stesso avviso anche la posizione delle associazioni FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta).
E’ fonte di preoccupazione il fatto che ancora si stiano valutando più ipotesi di percorso, quando è evidente che solo
quella di Viale dei Tigli è in grado di soddisfare le esigenze trasportistiche proprie di un itinerario ciclabile: fondo asfaltato, percorso ombreggiato e illuminato utilizzabile in ogni stagione e situazione meteo. In estrema sintesi sono questi i requisiti essenziali a cui una via ciclabile dovrebbe puntare, soprattutto se di livello nazionale come la Ciclovia Tirrenica, inserita nel SNCT (Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche) oltre che nel PRIIM regionale. Il Viale dei Tigli è da sempre la via di collegamento naturale fra la Darsena e Torre del Lago per moltissime ragioni: è ombreggiato, è sicuro, è dotato di punti di ristoro, è in parte già illuminato, è facilmente raggiungibile dal ponte girevole e dal ponte ciclopedonale Fausto Coppi, serve i campeggi e, infine, collega direttamente il capoluogo con la frazione di Torre del Lago, svolgendo quindi un importante ruolo anche per la mobilità urbana. Tutte caratteristiche che il percorso lungo il Vialone non avrebbe.”
Per il Coordinatore regionale Angelo Fedi e per la responsabile locale Barbara Simonetti